26.08.2015

Un’intera generazione di ragazzi rischia di perdersi

"Dal 2007 al 2012 sono raddoppiati i minori che non possono permettersi molti beni essenziali. In pochi anni sono passati da 500 mila a più di un milione. A causa della crisi economica, solo nel 2012 il loro numero è cresciuto del 30% rispetto all'anno precedente" sono le parole del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini alla presentazione della Terza Relazione annuale al Parlamento dell'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza, ad aprile del 2014

Un tema quello dei giovani e dell'infanzia che è stato ampiamente discusso nella IV Conferenza Nazionale dell'Infanzia
e Adolescenza, ospitata a Bari il 27 e il 28 marzo e organizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La Conferenza che ha avuto lo scopo di richiamare l'attenzione sull'importanza di "investire sui bambini" in
termini di ritorno economico alla comunità ha chiesto la nascita di un "Piano per l'infanzia" con stanziamenti certi e un monitoraggio costante dei risultati. Durante la conferenza il Garante per l'Infanzia, Vincenzo Spadafora, ha
sottolineato soprattutto l'importanza di "partire dalle buone pratiche per costruire un sistema efficace che assicuri
i diritti ai minorenni valorizzando al contempo la loro partecipazione".

Due momenti a Bari e a Roma che vogliono portare l'attenzione di fronte a quella che potrebbe avere ricadute pesantissime sui giovani, soprattutto quelli poveri ed emarginati. Un'intera generazione di minori è in difficoltà a causa della crisi economica che colpisce soprattutto le famiglie. Oggi infatti sono oltre 30 mila i minori che lo scorso anno sono stati allontanati dai loro genitori ed accolti dalle famiglie affidatarie o in comunità. Il 50% degli inserimenti nelle strutture è dovuto soprattutto all'assenza di una rete famigliare adeguata o a problemi giudiziari di uno o entrambi genitori. A
rilevarlo è la Commissione infanzia e adolescenza della camera, lo scorso gennaio. Dati che sono frutto di stime perché alcune Regioni italiane non riescono a fornire dati precisi.

Dare di più ai bambini, ragazzi e giovani che dalla vita hanno avuto di meno, non è uno slogan ma la mission
dei Salesiani per Il Sociale. Una mission che quotidianamente si concretizza nelle, case famiglia e centri
diurni di accoglienza presenti in tutta Italia, in cui, ogni giorno, viene seguito e portato il genio educativo di Don Bosco, ispiratore carismatico.

Matteo è uno dei tanti ragazzi accolti in una delle comunità della Federazione Salesiani per
il Sociale che riunisce 85 soci. Questa è la sua storia: Matteo, ultimo di quattro figli, con due fratelli
residenti in comunità psichiatrica e una sorella convivente separata, madre di
una bambina è orfano di entrambi i genitori . Un ragazzo giovanissimo con un grande desiderio: essere protagonista
della propria vita. A 17 anni viene inserito nella comunità per minori della Federazione SCS/CNOS. Quando entra
in comunità è un ragazzo pieno di solitudine, semplice, desideroso di creare relazioni forti, particolarmente sensibile e attento alle difficoltà altrui specialmente dei più piccoli, che lo portavano spesso ad assumere ruoli e
responsabilità troppo grandi per lui. Delle presenze fisiche e costanti, che hanno saputo accoglierlo pienamente, insieme alla capacità di ascolto degli educatori, sono state le "cure" che il ragazzo ha trovato nella casa famiglia. Un sostegno
fatto di attenzioni e semplici gesti d'affetto che hanno permesso a Matteo, grazie all'aiuto di uno psicologo, di ripercorrere il suo passato per dare più significato al suo presente. Matteo è riuscito così mettere da parte la
tristezza dei primi mesi, aprendosi al mondo, anche quello lavorativo, arrivando fino a svolgere un tirocinio, come operatore meccanico presso un'azienda. La dimensione lavorativa, insieme a quella della comunità, hanno permesso a Matteo di crescere e iniziare un percorso per diventare un ragazzo, protagonista della propria vita!

I Salesiani per il Sociale, desiderano un'Italia in cui tutti i giovani sono liberi di esprimersi secondo le proprie capacità, in cui tutti i giovani e i ragazzi hanno gli stessi diritti e le stesse opportunità, anche se dalla vita hanno ricevuto meno di altri. E' per questo che nelle bomboniere solidali è nascosto un gesto di solidarietà per i "ragazzi di Don Bosco" che
trovano accoglienza e sostegno presso le case famiglia (comunità educative e comunità famigliari) dei Salesiani per il Sociale.

Le donazioni raccolte con le bomboniere solidali serviranno per pagare cure specialistiche o visite
dentistiche o ancora finanziare borse lavoro o per sostenerli psicologicamente.
O più semplicemente per acquistare la benzina necessaria per portarli in gita e
farli sentire come tutti gli altri bambini della loro età.

Bomboniere Solidali, la solidarietà in un gesto

Se vuoi saperne di più chiama Giovanna al numero 06/49 40 522

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