03.09.2015

Crescono gli svantaggi per gli stranieri, in Italia

Lo evidenzia il XXIII rapporto Immigrazione 2013 di Caritas-Migrantes presentato a Roma. Gli stranieri nel nostro Paese sono 4,3 milioni, il 7,4 per cento dell'intera popolazione. Profondi i loro svantaggi su lavoro, casa e istruzione. I 39 servizi per gli immigrati e i rifugiati confermano la volontà e manifestano l'attenzione dei soci della Federazione, verso le persone migranti, in particolare dei giovani, considerando il migrante una risorsa e non un problema

Nel panorama nazionale della Federazione sono presenti realtà che lavorano, da tempo, mettendo in atto azioni educative di dialogo interculturale e interreligioso con prassi di convivenza, rivolte ad una maggiore integrazione. Azioni e dialoghi particolarmente facili per le giovani generazioni, mentre risultano essere più complesse per quelle adulte, ma non per questo impossibili.
Le esperienze di Palermo-S.Chiara, Catania-Ass. Dusmet, Roma-S.Cuore, La Spezia, Torino-AGS (S.Paolo) sono rappresentative di realtà che testimoniano l'impegno dei salesiani e lo stimolo a dare origine a nuove esperienze.
Le "Nuove Frontiere", del Capitolo Generale 26, individua nel fenomeno migratorio e l'attenzione ai migranti un ambito prioritario di intervento per il sessennio 2006-2012 e l'impegno dei Salesiani per il Sociale è' la risposta alla sollecitazione verso il tema dell'immigrazione, del Rettor Maggiore, Don Pasqual Chavez

Secondo il rapporto, il rischio di povertà interessa circa la metà delle famiglie immigrate, con un'incidenza più che doppia rispetto alla situazione delle famiglie italiane. "Il reddito mediano delle famiglie immigrate è solo il 56 per cento di quello degli italiani. Tutti gli indicatori di deprivazione materiale, inoltre, riportano una forte penalizzazione della componente straniera che, ad esempio, risulta incapace di pagare con puntualità affitti e bollette praticamente in un quarto dei casi".
Nell'ambito lavorativo si assiste a una situazione paradossale. "Nonostante continuino ad aumentare gli occupati (seppure in misura inferiore rispetto al passato) - spiega il rapporto -, crescono contemporaneamente anche i disoccupati e gli inattivi (più che nel passato)". Un fenomeno che varia, inoltre, da settore a settore e se per l'industria e le costruzioni si registra una contrazione della domanda di lavoro riservata ai lavoratori stranieri, in altri ambiti, come i servizi alla persona, l'occupazione continua a crescere (fonte Redattore Sociale)

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