“La vida es sueño” o sogno e realtà

Ricordo ancora lo squillo del telefono, la malcelata speranza che tale suono risvegliava in quei giorni; da poco era infatti stata pubblicata la graduatoria definitiva e con profonda amarezza avevo scoperto di essermi classificato solo terzo. L’unica speranza, un ripescaggio. Potete quindi immaginare la mia felicità dopo aver letto “Salesiani per il Sociale” sullo schermo dello smartphone: “è fatta, sono stato ripescato” mi sono detto prima ancora di rispondere alla chiamata. Si dice che l’intensità con cui taluni desideri siano pensati, fa sì che essi si realizzino. Io non ci credo molto, ma quella volta è proprio così che andarono le cose. In questo modo venni a sapere che sarei partito per la Spagna, che l’unico obiettivo verso il quale avevo indirizzato i pensieri e gli sforzi degli ultimi mesi, sarebbe diventato realtà catapultandomi all’interno di un’esperienza che prima di allora avevo sognato per giorni e giorni interi.

Nel corso dei mesi è stata proprio questa consapevolezza ad aiutarmi ad affrontare crisi e momenti più meno complicati. Fermarmi a pensare che quello che vivevo, ogni singolo istante, ogni singola percezione, gioia o dolore non faceva che parte di una mia scelta, di un mio desiderio (ma anche di un sano tocco di fortuna) mi ha permesso recuperare il senso delle cose quando esso sembrava perduto, di vivere con profonda gratitudine questo anno così denso e significativo.

Un’ultima cosa: consiglio a tutti di custodire con amore e benevolenza la paura e l’ansia che accompagnano i giorni precedenti alla partenza. Sono infatti questi stati emotivi autentici, spontanei e preziosi al quale in un futuro non troppo lontano si guarderà con affetto e tenerezza. Affidarsi e la parola d’ordine!

Cordova, 20/02/2023

Salvatore Bella

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