“In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v’è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare.”
Cit. Don Bosco
Questa fu una delle prime citazioni che mi fece il mio olp e sulla quale ho riflettuto tanto. Una citazione che può sembrare banale, finché non si vivono determinate esperienze. Chi come me ha avuto l’opportunità di svolgere il servizio civile soprattutto in contesti sociali come l’oratorio, si è reso conto di quanto tale esperienza sia di grande significato. Ormai sono quasi nove mesi che svolgo il servizio civile nella casa salesiana di Marsala e conoscere molti bambini e ragazzi, con le loro difficoltà ma anche le loro peculiarità mi ha davvero colpito.
Un mondo totalmente estraneo al mio essere, ma che ho imparato a vivere e apprezzare fino in fondo, facendo tesoro di ogni singola esperienza. Credo che oltre ad arricchire il mio bagaglio culturale, che è una cosa importantissima, questa esperienza ti porta a comprendere cosa vuol dire educare.
Perseverare e soprattutto cercare di instaurare un rapporto con bambini e bambine può essere la via migliore per avere la loro fiducia. È vero, in oratorio si vivono liti quasi ogni giorno, ma si vive anche l’affetto che solo i bambini sono in grado di trasmetterti: con gesti semplici, come un abbraccio, un sorriso, un disegno o semplicemente quando chiedono la tua approvazione o il giocare assieme. E sì.. giocare, perché l’oratorio è anche questo tornare piccoli per diversi istanti e regalare sorrisi con piccoli gesti. Educare è una parola che contiene un mondo: perché sono tanti i continui sforzi che vanno dal rimprovero al premio, da quella parola dolce alla piccola punizione, perché in fondo si ha in mano i cittadini del futuro.
Il servizio civile permette di effettuare esperienze che lasciano un segno in noi: un segno che andrà a ricordarci molti incontri e che porterà un sorriso.
