Il viaggio della Speranza: la storia di Tayeba e della sua famiglia
Era il 15 agosto 2021 quando la nostra vita, quella di Tayeba e della mia famiglia, ha preso una piega inaspettata e drammatica. Kabul, la nostra casa, era diventata un luogo di paura e angoscia. I talebani avevano ripreso il controllo in Afghanistan, e ogni giorno che passava sembrava portare con sé nuove minacce. Io e mio marito, Mahdi, ci siamo trovati di fronte a una scelta impossibile: restare e rischiare tutto, o partire per cercare una vita migliore per i nostri due bambini, Narges e Amir.
La decisione di partire non è stata facile. Prima di quel giorno maledetto, avevamo una vita tranquilla. Mahdi lavorava per la NATO e io avevo gestito una fabbrica tessile con 32 dipendenti. Avevamo realizzato un piccolo sogno di famiglia: i nostri bambini andavano a scuola, facevano amicizia e si divertivano. Ma il terrore si era insinuato nelle nostre vite. Le notti erano tormentate dai rumori degli spari e la paura di un futuro incerto ci perseguitava.
Alla fine, abbiamo capito che dovevamo fare il grande passo. Abbiamo venduto tutto ciò che avevamo e abbiamo intrapreso un viaggio lungo e faticoso. Siamo passati per Harat, poi per Dubai e infine per Roma, un percorso costellato di incertezze e paure. Ogni tappa era un nuovo inizio, ma il nostro obiettivo rimaneva chiaro: mettere in salvo i nostri figli.
Quando siamo arrivati in Italia, ci siamo trovati di fronte a una realtà completamente nuova. Con il cuore in tumulto, siamo stati accolti all’Oratorio Sant’Anna di Prato. In quel luogo, abbiamo trovato molto più di un rifugio; abbiamo trovato una seconda famiglia. Corrado, il gestore dell'oratorio, e sua moglie ci hanno accolto con calore e disponibilità, e ci hanno aiutato a iniziare il nostro nuovo cammino. Loro sono stati la luce in mezzo a tanta oscurità.
Grazie a loro, dopo le procedure per il permesso di soggiorno e l’iscrizione a corsi di lingua, siamo riusciti a costruire un nuovo inizio. Mahdi è stato il primo a trovare lavoro in una cooperativa, mentre io sono stata assunta come cuoca in una casa di riposo. La mia esperienza in Afghanistan mi ha aiutato a trovare un posto, e finalmente ho iniziato a sentirmi parte di questa nuova comunità.
I nostri bambini, Narges e Amir, hanno dovuto affrontare le sfide di un nuovo ambiente e una nuova lingua. All’inizio, il loro percorso non è stato semplice. Ma grazie all'aiuto dei volontari dell'oratorio e alla loro determinazione, sono riusciti a integrarsi. Ricordo con gioia il giorno in cui Narges tornò a casa con un disegno che aveva fatto per la sua nuova maestra. Era così orgogliosa di mostrare i suoi progressi!
Anche Amir, il nostro piccolo, ha superato le sue paure. Le notti in cui si svegliava spaventato per i rumori provenienti dalla strada sono diventate un ricordo. Oggi, dorme sereno e felice, e gioca spensierato con i suoi nuovi amici. La gioia di vedere i nostri figli sorridere e giocare è incommensurabile.
Ma la nostra storia non è solo la nostra. È una delle tante storie di accoglienza e speranza che viviamo ogni giorno. Ci rendiamo conto che, per molti altri come noi, la strada verso la sicurezza è ancora lunga e difficile. Le famiglie che accogliamo all'Oratorio Sant'Anna hanno bisogno di sostegno, cibo e un luogo sicuro dove rifugiarsi.
La carità e l’accoglienza non conoscono confini, e il nostro impegno per aiutare chi è fuggito da guerre e persecuzioni è più forte che mai. La missione salesiana, così ben incarnata da Don Bosco, continua a vivere attraverso le azioni quotidiane di chi, come noi, ha vissuto esperienze simili e desidera restituire il bene ricevuto.
Oggi, mentre guardiamo al futuro, il nostro sogno è semplice ma significativo: trovare una nuova casa tutta nostra. Una casa dove possiamo continuare a costruire la nostra vita, circondati da persone che ci hanno accolto con affetto. Non possiamo dimenticare quanto sia stata importante la nostra esperienza all'Oratorio, e per questo desideriamo rimanere vicini a chi ci ha aiutato.
Siamo grati a tutti coloro che ci hanno supportato lungo questo viaggio. Grazie a loro, possiamo ora guardare avanti con speranza e fiducia, come una famiglia riunita, pronta a scrivere il prossimo capitolo della nostra storia.
Tayeba