'Scuola libera tutti!', i giovani di Palermo in trasferta a Roma e Napoli
Dai percorsi formativi a Palermo fino al pellegrinaggio giubilare a Roma e alla visita culturale a Napoli, il progetto ha coinvolto decine di giovani in esperienze educative profonde.
Cos’è Scuola libera tutti!? La prima risposta sarebbe descriverlo come un progetto contro la dispersione scolastica. Ma la verità è che è molto di più. Scuola Libera Tutti è un incontro di attività, momenti di crescita, confronto ed emozioni. Emozioni come quelle che hanno provato, a Palermo, alcuni dei destinatari del progetto che fra le attività, nell’orbita del percorso di cittadinanza attiva, hanno sperimentato la bellezza di un momento forte di fraternità e non solo.
Il viaggio a Roma in occasione del Giubileo
Dalla sera del 6 alla mattina dell’11 marzo 2025, 38 ragazzi (corsisti dei percorsi di formazione professionale della sede Cnos/Fap Regione Sicilia del capoluogo siciliano) e 5 adulti accompagnatori, hanno vissuto la fortissima emozione di vivere il percorso giubilare nella Capitale. Un’esperienza culturale variegata, che ha preso le mosse già a Palermo - salendo sul treno - e ha portato i protagonisti a vivere l’emozione dell’attraversamento della Porta Santa e della visita a Piazza San Pietro nonché del Vaticano, proseguendo poi per luoghi culturali, istituzionali e storici della città: Piazza di Spagna, Circo Massimo, Palazzo Chigi e l’Altare della Patria. Il Direttore dell’Istituto Gesù Adolescente di Palermo, poi, non ha mancato di far sentire la sua vicinanza ai ragazzi, raggiungendoli a sorpresa a Roma per l’occasione e celebrando con loro la S. Messa presso la Chiesa del Sacro Cuore, per poi accompagnarli a vedere il Colosseo e i Fori Imperiali. I nostri educatori e formatori, con la guida vigile della responsabile dei percorsi di Cittadinanza Attiva, hanno poi accompagnato i ragazzi nella visita della città di Napoli, dove i ragazzi hanno respirato cultura e folklore.

Molti dei partecipanti, prima di questa iniziativa, non avevano potuto visitare queste due città, apprezzarne i luoghi storici e allargare gli orizzonti. L’esperienza non può quindi che essere definita una vera e propria occasione di crescita e comprensione di come la scuola, l’oratorio, il tempo libero impegnato in maniera sana e propositiva, non siano luoghi di noia o “da sfigati”, come spesso molti giovani pensano, ma very cool e molto “fighi”.
La Giornata della Legalità
Tuttavia, Scuola Libera Tutti non è nemmeno solo questo. Un “pacchetto di lavoro” del progetto, infatti, parla di “cittadinanza attiva” e Palermo non può non rispondere: il 23 maggio ricorre, infatti, la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime delle mafie e, in particolare, della strage di Capaci del 1992; in città - queste celebrazioni - coinvolgono annualmente studenti, associazioni, istituzioni e anche il tessuto economico locale. Con la scuola partner del progetto, l’I.C. Principessa Elena di Napoli, si è messa in atto un’iniziativa di gemellaggio che ha visto un corteo fra le strade del quartiere, per poi ritrovarsi nello spazio del giardino del CNOS-FAP, ente di formazione coinvolto nelle attività, a riflettere sul significato profondo della parola "giustizia" e sul ruolo nella società delle nuove generazioni, cittadini del domani.

La legalità non è solo un insieme di regole scritte nei codici. È rispetto per gli altri, è responsabilità, è il coraggio di dire “no” a ciò che è sbagliato anche quando farlo è difficile. È la scelta, ogni giorno, di stare dalla parte giusta. Falcone e Borsellino, con la loro vita e con il loro sacrificio, hanno insegnato che la mafia si combatte non solo nei tribunali, ma anche nelle scuole, nelle famiglie, nei piccoli gesti quotidiani e questo è stato lo spirito del momento di confronto fra i giovanissimi. Ciò che conta davvero è che non si tratta solo di "ricordare", ma anche di imparare a resistere. Perché la memoria, se non si trasforma in impegno, resta solo un ricordo sterile. Questa giornata chiede di essere cittadini consapevoli, attivi, onesti e questo pensiero si sposa benissimo con l’idea da cui il progetto di Fondazione CDP prende l’avvio.
Il 25 novembre e 8 marzo, due giornate contro la violenza di genere
Un’attenzione particolare, il progetto, ha permesso anche di dedicare alle donne, nelle due giornate del 25 novembre e dell’8 marzo che sono state prese in considerazione non solo quali date da segnare sul calendario, ma un grido collettivo per rompere il silenzio, per dare voce a chi non ce l'ha più, per restituire dignità e speranza a chi ogni giorno lotta per la propria libertà. La violenza di genere non è solo quella fisica ma anche quella psicologica, che logora lentamente. È il controllo, il ricatto, il disprezzo, il giudizio.
Viviamo in una società dove, nonostante i progressi, gli stereotipi di genere continuano a influenzare il modo in cui uomini e donne sono percepiti e trattati. La scuola ha un ruolo fondamentale in questa strada: parlare di rispetto, di relazioni sane, di consenso, non è un “di più” ma parte integrante della crescita di ogni cittadino. È da bambini e adolescenti che si costruisce l’idea di sé e dell’altro. È lì che si prevengono i comportamenti tossici e la cultura della violenza.