Quando compiere 18 anni non è una festa
In Italia, diventare maggiorenni può significare ritrovarsi improvvisamente soli e senza tutele. Per molti giovani cresciuti nelle comunità per minori, i 18 anni non rappresentano una conquista, ma un salto nel vuoto. Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale, lancia un appello urgente per garantire continuità nel supporto a questi ragazzi, spesso privi di una rete familiare e costretti a cavarsela da soli in un contesto socioeconomico sempre più difficile.
Con progetti attivi in tutta Italia, dall’Accademia della Ristorazione di Bari ai corsi per saldatori di Palermo, l’associazione sostiene migliaia di giovani nel loro cammino verso l’autonomia. Ora, con la campagna solidale attiva fino al 30 marzo, ognuno può contribuire concretamente.
Diventare maggiorenne in una comunità per minori significa trovarsi soli e senza tutele garantite fino al giorno prima. «Rafforzare servizi di supporto per i neomaggiorenni»
Sosteniamo ogni anno 100mila giovani in situazioni di disagio economico e sociale, anche con percorsi di inserimento lavorativo.
Al via campagna con numerazione solidale 45598 per potenziare il sostegno a ragazzi in condizioni di fragilità.
Roma, 5 marzo 2024 – «Compiere 18 anni per la maggiore parte dei ragazzi è un traguardo atteso con impazienza, ma per i giovani accolti dalle comunità per minori è un momento di grande ansia e preoccupazione, perché la maggiore età determina la fine di molte tutele e attività di sostegno.» A sottolinearlo è don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il sociale, associazione da 30 anni accanto a bambini e giovani in condizione di fragilità, che lancia un appello per rafforzare i servizi di supporto per neomaggiorenni: «non possiamo lasciare a sé stessi questi ragazzi, che si ritrovano soli e senza le tutele garantite fino a un giorno prima. Non sono ancora adulti, ma sono già chiamati a cavarsela da soli».
I ragazzi che al raggiungimento della maggior età escono dai sistemi di tutela per minori (care leavers) devono aggiungere il peso di dover essere totalmente autonomi alla già difficile situazione che i giovani stanno vivendo in questo periodo. Secondo il rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile, infatti, negli ultimi anni i giovani tra i 14 e i 24 anni hanno visto peggiorare il 43% degli indicatori considerati.
Autonomia per questi ragazzi significa in primo luogo avere un lavoro, che non è scontato in un Paese in cui la disoccupazione giovanile è al 20,1% (seppur in miglioramento rispetto al passato) e il fenomeno dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano) registra numeri che sono tra i più alti di tutta Europa. Nel 2022, il tasso di Neet è di oltre 7 punti percentuali superiore a quello medio europeo e secondo solo alla Romania: in Italia 1 giovane tra i 15 e i 29 anni su 5 non studia né lavora.
Per provare a rispondere a questa situazione, accompagnando i neomaggiorenni accolti nelle comunità alloggio e giovani che provengono da situazioni di disagio e fragilità, promuoviamo percorsi di inserimento lavorativo e professionale, che ogni anno supportano migliaia di ragazzi, molti dei quali realizzati nelle periferie più fragili. Diamo loro un’opportunità: a Bari – per esempio – ha ideato un’Accademia della Ristorazione, a Palermo offre corsi professionalizzanti in ambito refrigerazione/condizionatori e per saldatore elettrico, a Vallecrosia (IM) promuove laboratori artigianali.
«Questi ultimi anni sono stati particolarmente difficili per i più giovani – prosegue don Francesco Preite – noi lavoriamo con e per loro da decenni, e dalla pandemia in poi abbiamo notato un aumento del disagio, delle difficoltà che investono i ragazzi in molti aspetti della loro vita: lavorativo, relazionale, psicologico. Oggi più che mai hanno bisogno che stiamo loro accanto, aiutandoli a costruire la propria strada».
Per poter continuare ad offrire supporto e accoglienza a bambini e ragazzi soli o in condizione di fragilità, abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi con numerazione solidale: fino al 30 marzo è possibile contribuire, donando con un sms o una chiamata da rete fissa al 45598. In particolare, attraverso i fondi raccolti, saranno potenziate e migliorate le attività di alcune realtà salesiane in quartieri difficili come a Palermo, Napoli, Roma e Genova e il supporto a minori stranieri non accompagnati.