26.06.2025

Rapporto "I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia", edizione 2025

Le profonde differenze territoriali del Paese che incidono gravemente sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza emergono con molta chiarezza dalla terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia - I dati regione per regione” del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC)

In Lazio la percentuale di minorenni sul totale della popolazione è del 15,2%, lievemente superiore rispetto alla media nazionale del 15,1%, ma in diminuzione rispetto al precedente Rapporto. La percentuale di minori stranieri sul totale minori è del 13,4%, superiore rispetto all’11,8% della media nazionale, ma non tra le più elevate. La povertà relativa minorile, pari al 16,5%, in aumento rispetto al precedente Rapporto (era 9,2%). Le percentuali rispetto all’abitudine alla lettura dei 6-17enni (53,2% vs 52,4% nazionale) e alla pratica sportiva dei 3-17enni (65,3% vs 57,8% Italia) sono superiori alla media nazionale. La copertura dei servizi educativi per la prima infanzia è del 38,9% dei comuni coperti, di gran lunga inferiore alla media nazionale (meno 25,5 punti), mentre il numero di posti ogni 100 bambini 0-2 anni è 37,9, superiore alla media italiana.

La percentuale di edifici scolastici in cui è presente il certificato di agibilità è del 13,22%

La percentuale degli Early School Leavers (persone di 18-24 anni che hanno conseguito la sola licenza media e non sono inseriti in un programma di formazione) è del 6,1% (era dell’11,9% nel precedente rapporto), inferiore alla media italiana (10,5%), mentre la percentuale di persone di 15-29 anni che non lavorano e non studiano (Neet) è del 13,7% (era del 22,4% nel precedente rapporto) rispetto ad un media nazionale 16,1%. La percentuale di edifici scolastici in cui è presente il certificato di agibilità è del 13,22%, la percentuale più bassa tra tutte le regioni italiane e di gran lunga inferiore rispetto alla media italiana del 37,36%. Le coperture Polio e la copertura Morbillo risultano leggermente superiori alle medie nazionali, ma la percentuale di copertura dell’HPV è inferiore soprattutto per i maschi (24% per femmine vs 38,8% media nazionale – 15,2% per i maschi vs 31,8% medi nazionale). I bambini residenti per medico pediatra sono 889, rispetto alla media italiana di 993 bambini per pediatra.

I diritti di circa nove milioni (8.928.000) di persone di minore età in Italia continuano ad essere determinati e condizionati dalle disparità e differenze di contesto in cui si nasce e cresce. Ma alle tradizionali disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese, ormai cronicizzate, si aggiungono nuove fratture anche all’interno delle stesse regioni settentrionali, dove molte famiglie hanno vissuto un rapido impoverimento negli ultimi anni. Se da un lato il divario territoriale continua a segnare profondamente il Paese, dall’altro emergono segnali di difficoltà anche nelle aree che storicamente offrivano maggiori opportunità.

Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), coordinato da Save the Children Italia e composto da oltre 100 organizzazioni del Terzo Settore attive nella tutela dei diritti dell’infanzia e adolescenza, ha realizzato la terza edizione del Rapporto “I dati regione per regione 2024”, che fornisce una panoramica dei principali dati regionali sull’infanzia e l’adolescenza. Il Rapporto, pubblicato con cadenza triennale integra l’analisi narrativa dei Rapporti annuali sul monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, con l’obiettivo di stimolare riflessioni e politiche territoriali che mettano al centro i diritti dei minorenni. Il Rapporto è stato presentato il 26 giugno a Roma grazie all’organizzazione di Cittadinanzattiva, Gruppo Nazionale Nidi e infanzia, Salesiani per il Sociale, Save the Children Italia. Nella terza edizione del Rapporto CRC si riconfermano le profonde differenze tra le varie “Italie” che diventano evidenti osservando la distribuzione e l’accessibilità dei servizi per l’infanzia, dai nidi alle mense scolastiche e ai servizi di supporto per studenti con disabilità.

La povertà relativa minorile, pari al 16,5%, in aumento rispetto al precedente Rapporto (era 9,2%)


Paradossalmente, proprio nelle aree con maggiore diffusione della povertà minorile, questi servizi sono più carenti. A partire dai dati raccolti, emerge la necessità di politiche pubbliche più incisive per garantire pari opportunità a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti, indipendentemente dalla loro regione di residenza. Il Rapporto si propone di sensibilizzare le amministrazioni locali sull’importanza di una raccolta dati sistematica e disaggregata, fondamentale per progettare interventi efficaci e sostenibili. Il Rapporto si articola in 20 schede regionali, attraverso un set di indicatori suddivisi in sette raggruppamenti tematici. Gli indicatori si basano su dati pubblicati o forniti direttamente ai fini del presente Rapporto dalle amministrazioni centrali. Alcuni aspetti trattati nei Rapporti CRC non trovano spazio nel Rapporto regionale in quanto non ci sono indicatori di riferimento, come per esempio per il diritto alla partecipazione dei minori nei vari contesti.

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