Minori stranieri non accompagnati. Le linee guida di Don Bosco International


I Salesiani di Don Bosco da oltre 150 anni ritengono i minori soggetti attivi di diritti e ricercano il potenziale positivo di ciascuno di essi, da far sbocciare con l’educazione. In tutto il mondo però ci sono milioni di “Minori Stranieri Non Accompagnati” (MSNA), una delle categorie più a rischio di violenze, sfruttamento, violazione dei diritti. In occasione della Giornata internazionale per i Diritti dei Migranti, che si celebra il 18 dicembre, il Don Bosco International presenta alcune linee guida affinché il lavoro salesiano con questi minori sia sempre qualificato e rispettoso delle loro esigenze specifiche.
Secondo un rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) a fine 2015 le persone fuggite da guerre, persecuzioni e violenze nel mondo erano 65,3 milioni, circa la metà delle quali minori: bambini e ragazzi tra i più indifesi e bisognosi.
In tutto il mondo sono molte le opere salesiane attive con i minori migranti e rifugiati. I centri di prima e seconda accoglienza affiliati a Salesiani per il Sociale sono sparsi in tutta Italia: Camporeale (PA), Catania, San Gregorio di Catania (CT), Torre Annunziata, Corigliano Calabro, Bari, Foggia, Corigliano d’Otranto, Torino, Casale Monferrato (AT) e Udine. 
Per assicurare che a ciascun minore migrante o rifugiato sia garantita la migliore tutela possibile, in occasione della Giornata internazionale per i Diritti dei Migranti il Don Bosco International, organismo che rappresenta i Salesiani nelle istituzioni europee, ha emanato delle linee Guide per il lavoro salesiano con i MSNA, che richiedono:
  • un supporto appropriato verso i MSNA a partire dal loro trattamento come individui, dal primo contatto e anche oltre l’età dei 18 anni;
  • l’impegno verso la cooperazione con altre istituzioni qualificate;
  • l’educazione integrale;
  • la promozione della dignità umana dei MSNA;
  • l’integrazione specifica attraverso strutture idonee atte ad evitare la costituzione di “ghetti”;
  • il sostegno nell’apprendimento della lingua;
  • percorsi di formazione permanente per tutti coloro che sono impegnati con dei ruoli pedagogici insieme ai Salesiani
Per la Famiglia Salesiana non contano genere, credo, educazione, origini, passaporti… Qualsiasi minore è soggetto attivo dei propri diritti, protagonista della propria storia e al centro di tutto il processo educativo. Egli non è considerato solo un destinatario di servizi, ma una persona con delle proprie opinioni, che deve essere ascoltata e rispettata. “Basta che siate giovani perché io vi ami assai”, diceva Don Bosco.
La dichiarazione completa è disponibile sul sito del Don Bosco International

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