Al Don Bosco Napoli grazie a UsAid i ragazzi seguono la DAD e sono parte di una famiglia

L. e M. sono due fratelli nati in Sri Lanka e si sono trasferiti in Italia con la mamma quando erano ancora molto  piccoli. Hanno rispettivamente 10 e 11 anni. Dopo il trasferimento a Napoli qualche anno fa sono arrivati  all’Istituto Salesiano “E. Menichini” di Napoli attraverso la realtà oratoriana. Durante il primo periodo hanno  dimostrato difficoltà nella socializzazione dovuta anche alla poca conoscenza della lingua italiana. Vista la loro  situazione, sono stati inseriti all’interno dei Laboratori di Educativa territoriale, gestiti dall’ente.  
Ora i due bambini vivono a pochi passi dal centro Don Bosco in una famiglia mono genitoriale, in una casa di  pochi metri quadri dove è impossibile avere un proprio spazio.  
La pandemia ha amplificato le difficoltà soprattutto economiche della mamma. La chiusura delle scuole ha  costretto la signora a non lavorare per occuparsi a tempo pieno dei suoi figli. 
Durante il primo periodo di pandemia, i bambini avevano ricevuto dalla scuola in comodato un Tablet e la  connessione internet, tutto restituito poi a giugno in occasione della fine dell’anno scolastico. Attualmente la chiusura delle scuole è a carattere Regionale e gli istituti scolastici non hanno più la possibilità  di garantire connessioni internet ai minori in difficoltà. La mamma, nell’ultimo periodo, ha raccontato agli  educatori di possedere soltanto uno Smartphone e quindi visto che i due bambini frequentano classi differenti,  la presenza in DAD era alternata tra i due figli. Spesso capitava che i giga disponibili mensilmente della signora  si esaurivano a metà mese e quindi entrambi i minori erano impossibilitati a frequentare la DAD. Tra i nuclei famigliari individuati per la partecipazione al progetto USA AID ne hanno beneficiato anche L. e M. che hanno ricevuto in comodato un pc e una connessione. 
Dal giorno della consegna del pc, i due hanno avuto una frequenza costante alla DAD e minore difficoltà di  partecipazione in quanto il pc è più funzionale rispetto allo Smartphone in possesso del genitore.  
Oggi, a distanza di due anni dal loro arrivo, sono evidenti i cambiamenti, i bambini sono integrati e hanno una  maggiore padronanza della lingua italiana. L’intero nucleo familiare viene sostenuto attraverso aiuti alimentari  e materiali quali: indumenti, kit scolastici e sportivi. La mamma afferma di aver trovato una famiglia anche qui  a Napoli pronta ad aiutarla e ad ascoltarla per qualsiasi tipo di necessita o bisogno. Oggi il Centro Don bosco  può dire di aver adottato una famiglia poiché tutti, dalla portineria alla comunità salesiana, passando per le  varie equipe educative, hanno un’attenzione e un pensiero per loro. 
Questa attività è parte della risposta che VIS, Salesian Missions, Salesiani per il sociale Aps e CNOS-FAP stanno portando avanti per mitigare le conseguenze economiche, sociali ed educative dell’emergenza COVID-19 in Italia. Il progetto è realizzato grazie alla U.S. Agency for International Development (USAID). 

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L’Istituto Salesiano “Ernesto Menichini” conosciuto anche come Don Bosco Napoli, viene inaugurato 28 Maggio  1959. Negli anni l’Istituto si riprogetta secondo le esigenze dei tempi e nella fedeltà dinamica al Fondatore e  oggi il don Bosco Napoli, si presenta come una realtà dinamica e aperta al territorio che a partire dal carisma  di Don Bosco risponde alle nuove povertà educative presenti in città. 
Attualmente le attività si dividono in tre grandi aree:
1) Oratorio, con lo spazio studio, laboratori, gruppi formativi e sport
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) Formazione professionale, Centro “Le Ali” e progetto “Dote Comune” finanziato dal Comune di Napoli Servizi Territoriali (Laboratori di Educativa territoriale), Semi-residenziali (Centro diurno polifunzionale) e  residenziali (comunità per minori e MSNA)
3) Progetti con enti partner locali e finanziatori per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa  minorile.  
Dal primo lockdown le attività non si sono fermate ma hanno subito modifiche.  Le comunità alloggio hanno continuato la loro normale attività, infatti durante i mesi di chiusura, l’Istituto era  comunque abitato dai giovani della comunità per MSNA “Il Ponte”, del CPA “La Zattera e della comunità alloggio  “Il Sogno” con una media di 40 minori presenti giorno e notte. In questo periodo i disagi economici hanno  colpito maggiormente le famiglie del territorio e insieme ai giovani delle comunità si è provveduto a distribuire  pacchi solidali con generi alimentari. 
I servizi che erano impossibilitati a svolgere attività in presenza hanno svolto attività a distanza attraverso  diverse piattaforme digitali. Nasce così nel mese di Marzo 2020 l’Oratorio digitale 2.0, nel pomeriggio i servizi  educativi assicuravano ai minori il supporto scolastico e le attività laboratoriali a distanza. 
Il 22 giugno 2020, dopo 105 giorni di chiusura, si sono riaperti i cancelli dell’Istituto per i giovani del quartiere  grazie al progetto estivo “La Rete dei Sogni” – #ognunoalsuoposto, quattro settimane di attività divise in 3  fasce orarie dal lunedì al venerdì che hanno coinvolto circa 300 minori di età compresa trai 6 e i 17 anni. Le attività si sono svolte nel grande cortile dell’Istituto Salesiano in completa sicurezza, rispettando le regole  del distanziamento. Sono state disposte due postazioni per il triage all’ingresso della struttura con la  misurazione della temperatura attraverso i termoscanner e l’igienizzazione delle mani per tutti i giovani e gli  operatori coinvolti. Inoltre tutti i partecipanti sono stati muniti di mascherine, progettate ed acquistate grazie  a Salesiani per il Sociale APS.  
Dopo il grande successo del progetto, sono state prolungate le attività estive per altre 3 settimane creando un  secondo progetto denominato “Summer Cup” con tornei, grandi giochi e attività sportive all’aperto sempre nel  rispetto delle distanze e delle norme anti-COVID.
Dal mese di settembre è stato ripreso lo spazio studio in presenza, sospeso poi a fine ottobre a causa del  secondo lockdown e le attività sportive individuali, mentre i Laboratori di Educativa Territoriale e il Centro  Diurno Polifunzionale continuano le loro attività in presenza rimodulate a gruppi di 6/8 ragazzi. La chiusura  delle scuole della seconda parte dell’emergenza è stata a carattere Regionale e gli Istituti scolastici non hanno  avuto più la possibilità di garantire connessioni internet e strumenti ai minori in difficoltà. Quindi da Novembre  è stata istituita l’aula DAD con connessione Internet e con i pochi PC a disposizione che non hanno potuto  soddisfare le richieste di aiuto da parte delle famiglie in difficoltà, altri 10 minori, intercettati attraverso i servizi  educativi e l’oratorio, hanno avuto la possibilità di connettersi da casa grazie ai pc e alle connessioni messe a  disposizione attraverso il progetto USA AID.  
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